Diciotto anni. Un’età tanto attesa e agognata da ogni ragazzo. Il momento in cui si raggiunge la sospirata maturità e si prendono le prime importanti scelte di vita. E dopo diciotto anni, la famiglia Semeraro ha deciso che i tempi era diventati “maturi” per cambiare pagina e dare una nuova sterzata alla propria vita.
L’U.S. Lecce è da stamattina ufficialmente di proprietà di Savino Tesoro, dopo aver raggiunto l’accordo nel pomeriggio di ieri. L’affare si è finalmente concluso dopo un lungo periodo di incertezza, dovuta anche al coinvolgimento della società sportiva salentina nell’inchiesta del calcioscommesse. I termini dell’accordo, non ancora ufficializzati, parlano di una cifra che si aggira sugli 8milioni di euro, ma sembra sia stato previsto un ribasso di 150mila euro per ogni eventuale punto di penalizzazione che verrà inflitto dalla giustizia sportiva. La positiva chiusura della trattativa porta a pensare che si sia giunti anche un accordo in merito alla fidejussione di 6milioni di euro gravante sulla società; non è da escludere che Semeraro abbia concesso a Tesoro uno sconto ancora più consistente rispetto a quello che era disposto a concedere.
Questa è la nota ufficiale con cui la società salentina ha comunicato la conclusione della trattativa: L'U.S. Lecce comunica che, in data odierna, è stato formalizzato l'accordo, attraverso la stipula di un contratto preliminare, per la cessione dell'intero pacchetto azionario della società al Sig. Savino Tesoro. L'accordo prevede che la società sarà gestita congiuntamente dai gruppi contraenti, con la permanenza dell'attuale Consiglio d'Amministrazione arricchito dalla presenza di due rappresentanti del gruppo acquirente, fino all'approvazione del bilancio al 30 giugno 2012 e, comunque, fino alla stesura del contratto definitivo, che avverrà entro il 15 settembre p.v.. Ciò consentirà, comunque, agli acquirenti di operare e gestire la società secondo i propri programmi.
Si conclude così un’era per l’Unione Sportiva Lecce che Giovanni Semeraro ricorda con affetto: “Sono passati 18 anni e sono qui con grande emozione e un groppo in gola, quasi come quando iniziai. Tengo a precisare una cosa: ho letto sui giornali che mi sarei affrettato a liberarmi dal fardello Lecce per le questioni che tutti voi conoscete. Non è assolutamente così, ho deciso di vendere la società lo scorso maggio. Ho accelerato i tempi della cessione solo per dare la possibilità agli acquirenti di poter programmare per tempo la nuova stagione. Questa esigenza mi ha costretto ad accettare delle condizioni che altrimenti difficilmente avrei accettato. Nel contratto abbiamo inserito delle condizioni legate alla Lega Pro, non perché riteniamo possibile questa eventualità, ma solo perché lo ha chiesto l'acquirente. Savino Tesoro è stato l'unico che ha mostrato interesse nel Lecce, nessun altro si è fatto vivo a livello locale e nazionale. Questa situazione l'abbiamo vissuta nel corso della nostra esperienza, durante la quale nessun imprenditore si è fatto avanti per darci una mano. Lascio una società sana economicamente e moralmente, il mio ringraziamento va a tutti calciatori, allenatori, dirigenti fino ai magazzinieri”.
Per molti tifosi e per parte della stampa locale, però, l’uscita di scena della famiglia Semeraro non è stata certo commovente ed emozionante; tra la società e i supporter giallorossi si erano raffreddate le comunicazioni e infatti furono proprio i tifosi a chiedere un incontro con la proprietà per sapere quale sarebbe stato il futuro del Lecce; in quell’occasione, non vennero accettati i giornalisti, a dimostrazione di un certo distacco creatasi tra le due parti. In tutto questo, l’elemento più scuro è rappresentato dal processo per frode sportiva per la quale è indagata la famiglia Semeraro, sicuramente non il modo migliore per uscire di scena.
Viene definito così la prima metà del futuro del calcio leccese, l’altra riguarderà l’inchiesta del calcioscommesse che potrebbe avere brutte ripercussione per la società giallorossa; di certo, si ricomincerà dal basso (serie B o Lega Pro) sotto la guida societaria di Savino Tesoro, imprenditore originario di Spinazzola e residente a Busto Arsizio, e con l’apparente indifferenza dell’imprenditoria leccese e salentina.
Ad ogni modo, Tesoro adesso deve subito muoversi per ridare fiducia ai tifosi e garantire una squadra quanto più competitiva, che sia seria B o Lega Pro; dopo la risoluzione dei contratti del vecchio staff tecnico, sono già circolati i primi nomi papabili per la panchina del Lecce: Lerda e il leccese Moriero (nella foto a destra) sono le piste più calde al momento, mentre il magliese Toma sembra essere stato individuato come l’uomo giusto per guidare i salentini in caso di retrocessione in Lega Pro.












