domenica 17 giugno 2012

Giuseppe Bertolucci, se ne va l’anima di un grande uomo e artista


Lutto nel mondo del cinema italiano. Il regista e sceneggiatore Giuseppe Bertolucci si è spento ieri a Diso all’età di 65 anni, a seguito di una grave malattia che lo aveva ormai pesantemente debilitato. Parmense di nascita, da cinque anni Bertolucci aveva scelto il Salento, e più precisamente il piccolo comune di Diso, per trascorrere le sue vacanze e da circa un mese era ritornato nella sua abitazione di vico Pisacane con l’intenzione di riprendersi da una lunga convalescenza. Un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute è stato fatale e il regista è deceduto presso l’ospedale Cardinale Giovanni Panico di Tricase, dove gli era stato diagnosticato un edema polmonare.


Come ricordano i cittadini di Diso, Giuseppe Bertolucci amava dire che l’aria del Salento e del suo giardino lo aiutavano ad alleviare le sue sofferenze fisiche e da grand’uomo, prima ancora che grande artista, usava relazionarsi con i suoi “concittadini” sempre con la dovuta discrezione e umiltà.
A omaggiare il grande autore e regista sono intervenuti ieri alcune importantissime figure del cinema italiano e internazionale, insigniti tra l’altro del prestigioso Premio Oscar: Roberto Benigni con la moglie e collega Nicoletta Braschi e Bernando Bertolucci, fratello di Giuseppe e uno dei riconosciuti maestri della cinematografia italiana e mondiale, anche’egli purtroppo gravato da difficili condizioni di salute che lo constringono a vivere su una sedia a rotelle.


Commosso il ricordo di Benigni (qui insieme a Giuseppe Bertolucci in una immagine tratta da www.quotidianodipuglia.it): “Devo tutto a Giuseppe Bertolucci. Ho passato con lui gli anni più belli della mia giovinezza. Era il mio amico. Il mio primo amico, il mio primo regista, il mio primo autore. Mi ha insegnato lui a leggere la poesia, a muovermi, a camminare nel mondo, a guardare il cielo a capire da che parte arriva la bellezza e a riconoscerla. E l’audacia, e il coraggio. Devo tutto a Giuseppe Bertolucci”. Il momento più toccante della giornata di ieri si è avuto quando Nicoletta Braschi, di fronte al feretro di Bertolucci, ha recitato una poesia composta proprio dal regista il 21 marzo del 1970; un componimento profetico nel suo contenuto che descriveva le sofferenze della vecchiaia e della morte. Presenti anche l’attore e regista Marco Tullio Giornata, vincitore di una Palma d’Oro a Cannes, e i pugliesi Edoardo Winspeare ed Elena Cantarone.


Giuseppe Bertolucci ha però lasciato un’eredità ai disini e ai salentini; nelle sue intenzioni c’era la fondazione sul nostro territorio di un’associazione di immagini storiche e popolari per recuperare e conservare le memorie storiche e tramandarle alle generazioni future. 
La camera ardente è stata allestita per volontà dell’amministrazione comunale presso la “Sala degli Affreschi” della sede municipale di Diso; su richiesta dei familiari, i funerali si terranno soltanto con rito civile, mentre lunedì mattina la salma verrà trasferita a Bari per le operazioni di cremazione.


Così come aveva vissuto, se ne va in punta di piedi un artista che ha tenuto alto il nome del cinema italiano nel mondo e che, con la sua presenza mite, umile e composta, ha dato lustro alla piccola cittadina di Diso e all’intero Salento.

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