lunedì 4 giugno 2012

Marittima, la Prima Categoria è tua!


Doveva essere spettacolo e spettacolo è stato; la finale playoff di ritorno del girone D del campionato di Seconda Categoria non ha smentito le attese e ha regalato a tifosi e spettatori una bellissima domenica di calcio e sport. Il Marittima ha coronato quel sogno che a sorpresa le era sfuggito nell’ultima giornata della regular season; la promozione in Prima Categoria è il giusto riconoscimento per una squadra che è sempre stata nelle posizioni di vertice nella classifica del girone il quale, a conti fatti, ha premiato le due compagini che hanno espresso le migliori qualità: Minervino (vincitrice del girone) e, appunto, Marittima. Onore e merito, però, anche all’Andrano, rivelazione dei playoff  e che è stata in grado di tenere in bilico una sfida che sulla carta sembrava avere un esito scontato.


I giallorossi dovevano ribaltare l’1-0 subito all’andata ma, vista la migliore posizione nella classifica finale, sarebbe bastata una vittoria con lo stesso punteggio. L’Andrano ha tenuto benissimo il campo e controllato il gioco del Marittima, tanto è vero che il primo tempo si è chiuso a reti bianche. Stesso copione anche nel secondo tempo, almeno fino al 75° quando il capitano dei giallorossi De Giorgi ha portato in vantaggio la sua squadra, cambiando le sorti dell’incontro. Il gol della sicurezza arriva però solo al 92° con Meli. Il Marittima si impone per 2-0 e raggiunge il Minervino in Prima Categoria.


Lo spettacolo più bello, però, è stato riservato dopo il triplice fischio quando entrambe le squadre hanno festeggiato la conclusione del campionato, forti di un consolidato gemellaggio e di una correttezza che ha contraddistinto anche i 180 minuti della finale playoff. Una festa a cui hanno anche partecipato il sindaco di Diso, Antonella Carrozzo, e il vicesindaco di Andrano, Fabio Accogli. Una forte dimostrazione di fair-play, in campo e fuori, poco frequente purtroppo nei contesti calcistici delle categorie minori e che, nel suo piccolo, contribuisce a riavvicinare la gente ad uno sport che in Italia si sta dimostrando malato come non mai.

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